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GIORNATA DI STUDIO

INCONTINENZA, CODICE DEGLI APPALTI E QUALITA’ DI VITA

PALERMO, 21 febbraio 2017 - ore 8.30

SALA CONVEGNI I.E.ME.S.T.

Via Michele Miraglia 20 - Palermo

 

Brochure dell'evento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RAZIONALE


Le Associazioni oggi si pongono in modo differente rispetto al passato. Non hanno più il solo scopo di essere portavoce dei pazienti e delle loro patologie, ma rivendicano un ruolo di protagoniste pienamente partecipi alle scelte socio-sanitarie delle Istituzioni, chiedendo il supporto di dirigenti responsabili e competenti. Esse coltivano al proprio interno la cultura di “Cittadinanza” garantendo i diritti e la dignità dei pazienti, curando il loro ruolo specifico nella Società ed il rapporto con le Istituzioni.
Per realizzare tutto ciò, è indispensabile maturare un nuovo modo di percepire il loro ruolo, poiché non è più il tempo di essere accuditi in modo caritatevole. Vige, infatti, il diritto dell’autodeterminazione del sistema, in ambito socio-sanitario, assistenziale e culturale.
Per quanto concerne la tutela dei diritti delle persone con disabilità, è doveroso evidenziare che non sempre le norme vengono rispettate, soprattutto per le fragilità di queste persone, per le quali, spesso è necessario far intervenire la Magistratura per applicare un diritto già sancito dalla legge.
Talvolta, la convenzione ONU sulle persone con disabilità è ignorata.
Il Ministero della Salute, sin dal 1991 ha attivato il “Nomenclatore tariffario Protesico”, attuali LEA, con l’unico fine di riabilitare le persone disabili, non di punirle con il conseguente decadimento delle prestazioni e dei servizi.
La prima voce di spesa del Nomenclatore, sono gli ausili di assorbenza, con un costo annuo di 362.000.000 di Euro e 71.000.000 di Euro per i cateteri. A ciò vanno aggiunti altri costi (personale Regione ed ASP, spedizioni, margini della filiera distributiva e gli acquisti che il cittadino effettua a proprie spese).
A ciò inoltre, si aggiunge un considerevole DANNO AMBIENTALE procurato dal mancato smaltimento e conseguente mancato riciclo di questi ausili
Nonostante i disagi ed i costi dell’incontinenza, è oggi possibile risparmiare fornendo dispositivi ad assorbenza di qualità prescritti con appropriatezza e/o sottoponendo i pazienti ad innovativi trattamenti terapeutici, anche minimamente invasivi, che migliorano la qualità di vita.
In sintesi, è necessario aprire i “Centri per la prevenzione e la cura dell’incontinenza” per indirizzare i pazienti ai trattamenti terapeutici più adeguati e risparmiare il più possibile nell’acquisto di pannoloni.

   Dott Carlo Bargiggia (Presidente A.I.D.O.P. Onlus)

   Cav. Francesco Diomede (Presidente FINCOPP Onlus)